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L’Asia diventa la terra degli scapoli senza speranze

Pubblicato da oleg su 6 Febbraio 2013, 08:43am

Tags: #Dal Mondo Dei Viaggi

http://m.ruvr.ru/data/2013/01/14/1335051181/291149074_2c44ad691f_z.jpgIn Asia mancano centinaia di milioni di donne. Secondo i dati del fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, il deficit regionale di rappresentanti del gentil sesso è di circa di 170 milioni di individui. I demografi ritengono che ciò possa portare alle più imprevedibili conseguenze socio-politiche, comprese guerre, diffusione della schiavitù e poliandria.

L’Asia diventa quindi la regione degli scapoli disperati. Lo sforzo di generare figli maschi, tipico delle società patriarcali conservatrici, ha avuto come risultato la mancata nascita di 170 milioni di femmine, cioè tanto quanto la popolazione di un Paese enorme (per fare un confronto, la Russia ha una popolazione di circa 143 milioni e mezzo di persone). Secondo il direttore dell’istituto di ricerche demografiche Igor Beloborodov, il problema dell’eccesso di uomini e’ sorto in Cina.

A suo tempo venne emanata la legge che imponeva a ogni famiglia di aver non piu’ di un figlio. Tradizionalmente, per la cultura cinese patriarcale e’ molto importante che in famiglia vi sia il maschio, almeno uno. Quindi, non essendovi più scelta, le femmine venivano scartate.

Con l’avvento della tecnologia, che ha permesso di scoprire il sesso del bambino prima della sua nascita, le antiche tradizioni hanno ricevuto nuovo vigore, dice il demografo Andrej Korotaev.

Affinché al genitore non accada nulla di spiacevole dopo la morte, il figlio deve portare con sé un sacrificio. Se non si hanno figli maschi, il terrore accompagnerà il defunto dopo la sua morte. La tradizione poi stabilì che non si dovessero fare pochi figli maschi. Nel diciannovesimo secolo in Cina si diffuse l’infanticidio delle femmine neonate; quando prese piede la politica del figlio unico, e in particolare quando comparve l’uso dell’ecografia, la tradizione si trasformò nella pratica dell’aborto.

Questo fenomeno ha ricevuto un nome esotico: genocidio di genere, cioè l’eliminazione sistematica di persone secondo il loro genere sessuale. I demografi dicono che oggigiorno ciò si verifica in Cina, India, Albania, nei Paesi dell’Africa settentrionale come Algeria, Marocco, Tunisia e in alcune altre regioni. Si è quindi spinti a riflettere su quale sarà la vita di questo esercito di uomini, per i quali è evidente che l’anima gemella non si trova nel proprio Paese. E’ naturalmente difficile fare una previsione, ma vi sono delle tendenze comuni tipiche delle società in cui sono presenti più uomini che donne, afferma Igor Beloborodov.

Ciò può portare o alla guerra – è noto che quando nascono più maschi che femmine dopo qualche tempo iniziano delle ostilità – o in secondo luogo alla diffusione dell’omosessualità. Il terzo scenario, che ha anch’esso ragione di esistere, e’ un forte aumento della schiavitù. Il rapimento di donne avviene in molte regioni della Cina e di altri Paesi dell’Asia. Le donne vengono rapite e trasformate in oggetti, merce, mentre fiorisce il mercato degli schiavi. In India è sorta ancora un’altra tendenza, quella della poliandria. Uno dei fratelli prende in sposa una ragazza, con la quale poi convivranno altri due o tre fratelli.

In Russia non c’è rischio che arrivi la poliandria. Qui la situazione e’ inversa: secondo i dati ufficiali del 2012, nel Paese vi sono 4 milioni di donne in più rispetto agli uomini di età tra i 15 e i 65 anni. In media, nel mondo, secondo i dati della CIA del 2011, ogni 1000 donne vi sono 984 uomini. La statistica dice che in tempi di pace nasce all’incirca lo stesso numero di femmine e di maschi.

Autore: Margarita Bogatova

Fonte: http://italian.ruvr.ru/2013_01_14/L-Asia-diventa-la-terra-degli-scapoli-senza-speranze/

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